𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗮 𝗦𝗶𝗳𝘂 𝗖𝗵𝗲𝗻 𝗤𝗶𝗻𝗴 𝗝𝘂𝗻 “𝗬𝘂𝗲𝗻 𝗖𝗵𝗮𝗶 𝗪𝗮𝗻 𝗪𝗶𝗻𝗴 𝗖𝗵𝘂𝗻”

TWA Italia prosegue nella traduzione di rare interviste eseguite dal mio collega marziale Jesper Lundqvist e sua moglie Joyce, direttamente sul territorio Cinese.

Un’opera di valorizzazione unica, della nostra variegata Arte Marziale.

Grazie al mio allievo Sebastiano per il prezioso aiuto.

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗼’ 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗯𝗮𝗰𝗸𝗴𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱?

Ho imparato e praticato un tipo di Wing Chun di Fatsaan proveniente da Yuen Chai Wan, il fratello maggiore di Yuen Kei Sann. Il mio Sifu, Wan Haang Gin era originario di Nanhai, in Guandong, ma lui ha passato una parte della sua vita in Vietnam, dove ha vissuto con la sua famiglia. Lui ha passato là 5 anni imparando Wing Chun da Yuen Chai Wan.
Successivamente, il mio Sifu ha lasciato il Vietnam ed è andato in Cina, nella provincia di Guangxi, diventando una guardia del corpo di un generale patriota del posto chiamato Lei Jai Saam. Il mio Sifu passava il tempo con gli amici, praticando e discutendo su Kung Fu e argomenti collegati. Non è mai stato interessato alla fama o ricchezza, per questo non ha mia aperto una scuola e ha passato la sua arte solo a pochi discepoli.
Intorno alla fine del 1966 lui viveva a Guangzhou e prese tre sihingdai e me come discepoli. Io ho imparato da lui per almeno 7 anni, durante i quali lui mi ha passato tutto il suo Kung Fu e le sue abilità.

𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗪𝗶𝗻𝗴 𝗖𝗵𝘂𝗻?

Prima di lasciare il Guanzgzhou il mio Sifu mi ha chiesto di trasmettere il Yuen Chai Wing Chun alle future generazioni. Ho insegnato privatamente dal 1975 quando alcuni colleghi e amici mi hanno chiesto di insegnare ai loro figli. Negli anni 80 quando l’ambiente in Cina è diventato più rilassato, ho iniziato a prendere più studenti per adempiere alla promessa che avevo fatto al mio Sifu. Oggi, io ho una grande responsabilità perché 2 dei miei sihingdai sono deceduti e uno è scomparso rimanendo io il solo a passare “la torcia” (inteso come fuoco della trasmissione dello stile).

𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗵𝗮𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗦𝗶𝗳𝘂 𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗶 𝗼𝗴𝗴𝗶?

Il mio Sifu era molto rigido, abbastanza diverso dagli insegnanti di oggi. Noi dovevamo andare da lui 6 volte a settimana e allenarci 5/6 ore ogni volta. Dovevamo seguire le sue istruzioni alla lettera, senza porre domande e nonostante noi ci allenassimo molto duramente lui pensava che noi non soddisfacessimo i suoi standard.
Da subito, il mio Sifu ha insistito che dovevamo allenarci con l’idea di essere persone molto deboli che dovevano combattere nemici forti e possenti. Poiché le persone più deboli non possono sconfiggere quelle più forti essendo più potenti, non ci ha addestrato a sviluppare potere, ma a concentrarsi sullo sviluppo della finezza. Di conseguenza, ha insistito sull’allenamento “Ying Siu Bouh Faat” rispetto ad allenare tecniche specifiche.
Durante i primi 6 mesi del nostro allenamento, abbiamo allenato soprattutto il footwork poi il Chung Sik (una serie di movimenti che include tutte le tecniche di base), lotta contro più avversari e Chung Sai (come spiegato sotto). Tutte queste abilità sono fondamentali e successivamente, se troviamo qualche difficoltà o problema nel combattere un avversario, è sempre possibile trovare soluzioni rivedendo gli stage di allenamento che ho appena menzionato.
Dopo 6 mesi di pratica, il mio Sifu ci ha incoraggiato ad avere alcuni scambi con praticanti di altre arti marziali. Lo scopo di ciò era di testare le nostre abilità e acquisire più esperienza pratica applicando le cose che avevamo imparato, ma anche ottenere una più ampia comprensione delle arti marziali.
Ma in questi giorni la società è cambiata e allo stesso modo le aspettative degli studenti. Quindi oggi io insegno ai miei studenti in modo diverso a seconda dei loro bisogni e obiettivi, tuttavia io insegno in modo tradizionale ai veri entusiasti di Wing Chun che desiderano ereditare e passare questo stile.

𝗖𝗶 𝗽𝘂𝗼𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝘂𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗪𝗶𝗻𝗴 𝗖𝗵𝘂𝗻?

Noi mettiamo una grande enfasi nello sviluppare due abilità principali: “Ying Siu Bouh Faat” e
“Heng Kiu Heoi Sau, Chung Kiu Lau Chung”.
La prima si riferisce a usare la posizione del corpo e il footwork per neutralizzare la minaccia dell’avversario e uscire da condizioni sfavorevoli. Mettendola in modo semplice, enfatizziamo la posizione del corpo e il footwork.
La seconda, ha due significati, il primo è questo: se l’attacco dell’opponente è leggero, cioè manca di potenza e non può bloccare il mio contrattacco; noi semplicemente colpiamo attraverso l’attacco. Dall’altra parte se l’attacco è pesante e potente noi lo fermiamo a metà e non permettiamo che ci arrivi vicino colpendoci. L’altro significato è che quando noi attacchiamo, noi dobbiamo mettere le mani in modo naturale, morbido, e flessibile, ma per fermare l’attacco dell’avversario è necessario essere pesanti.
Se un praticamente capisce questi due concetti e li mette in pratica noi diciamo che lui è un “iniziato allo stile” e anche senza un sifu, lui può allenarsi e raggiungere alti livelli di realizzazione esplorando e sviluppando ancora queste abilità.

𝗣𝘂𝗼𝗶 𝗱𝗮𝗿𝗰𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗺𝗯𝗮𝘁𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼?

In circostanze ideali possiamo usare tecniche specifiche per dissolvere tecniche specifiche, per esempio usare un Taan Sau per neutralizzare un Chung Choi, ma sfortunatamente in combattimento le circostanze non sono mai ideali. Ogni cosa si muove in modo veloce e non c’è tempo per determinare consapevolmente quale tecnica specifica è adatta per difendersi contro un’attacco specifico. Perciò , un altro metodo dev’essere usato per trattare con successo con un avversario.
Un concetto fondamentale del nostro stile è “Chung Sai”. Secondo questo concetto, un avversario va considerato come “un tutt’uno” e che noi e il nostro avversario siamo inseparabili e formiamo anche noi un “tutt’uno”. In breve, noi non pensiamo alle tecniche quando l’avversario ci attacca (cioè usare a questa tecnica per difenderci contro quella tecnica). Piuttosto noi analizziamo il “telaio” del suo corpo, la sua postura, posizione, e struttura e in base a ciò noi individuiamo il suo centro di gravità e determiniamo il suo punto più debole. Noi non perdiamo tempo e attacchiamo questo punto direttamente muovendoci per prendere la sua posizione e destabilizzare il suo centro di gravità. In questo modo lui sarà disorientato e perderà subito il suo equilibrio – e conseguentemente la sua abilità di continuare a combattere.

𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘀𝗰𝗶 “𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗯𝗼𝗹𝗲”?

Per sconfiggere l’avversario più velocemente possibile, i nostri obiettivi sono i triangoli alti e bassi, definiti rispettivamente come la faccia e le spalle e i genitali e le anche. Attaccare le articolazioni delle spalle e delle anche blocca l’uso degli arti e attaccare la faccia e i genitali può spostare il focus dell’avversario dall’attaccarci e può finire il combattimento in modo molto veloce e efficace. Dato che i nostri obiettivi sono molto chiari, non appena l’avversario inizia un attacco verso di noi noi ci concentriamo semplicemente nell’attaccare queste aree. Dato che che questi sono punti deboli, attaccare questi punti non richiede molta potenza, perciò non dobbiamo lavorare sul coltivare potenza di striking usando un sacco.

𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗽𝘂𝗼𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘂𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮?

I praticanti di Wing Chun parlano sempre di non usare potenza contro potenza, ma tuttavia spesso vediamo persone che lottano cercando di vincere usando la forza grezza.
Una ragione di ciò è che entrambi operano dentro “l’area di attacco” dell’altro e naturalmente per evitare di essere colpiti devono faticare oppure scambiarsi pugni. Nel nostro stile, noi ci muoviamo fuori dall’ area di attacco dell’avversario mantenendolo dentro la nostra usando il metodo Ying Siu Bouh Faat. Applicato (questo metodo) correttamente, anche se l’avversario è molto muscoloso e potente, il suo potere è irrilevante per noi perché siamo in una posizione in cui lui non pu applicare questo potere su di noi.

𝗖𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗶 𝗺𝗼𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼?

Certamente. Un altro concetto chiave dell’Wing Chun, è la “teoria della linea retta”, secondo la quale la distanza più corta tra due punti è una linea retta. Tuttavia, questo non significa che la velocità nella linea retta sia la più rapida. Quindi quando lanciamo un punto dritto sulla linea centrale dell’avversario, il percorso che la nostra mano e il gomito percorrono è lungo una “curva accelerata”. In questo modo il nostro pugno sarà veloce ed eviteremo anche Chung Ng (“due pugni si scontrano frontalmente quando provano a prendere la linea centrale”). In pratica, tutte le nostre tecniche sono curve (anche quelle dritte) proprio per questo motivo.

𝗤𝘂𝗮𝗹’𝗲̀ 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗿𝗿𝗶𝗰𝘂𝗹𝘂𝗺 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲?

Per imparare il nostro stile di Wing Chun, noi dobbiamo passare attraverso tre stadi di sviluppo.
Nel primo stadio, noi impariamo le regole basi e standard dello stile, la struttura e la forma. A questo stadio impariamo le tecniche di base, i drills e i metodi di allenamento dello stile, cioè le varie tecniche di mano e gamba, le posizioni, il footwork, e “Sup Yee Sik”. Impariamo anche come utilizzare alcune strumenti di addestramento supplementari, come l’anello di rattan, il “short staff
(bastone corto)“ e altri.
Nella seconda fase impariamo come piegare le regole e gli standard, applicandoli in modo più flessibile. Qui apprendiamo i 16 metodi chiave e ci alleniamo in Yuen Chai Wan Wing Chun Chung Sik e Siu Nim Tao, così come altro footwork. Facciamo anche varie forme di allenamento con il partner, come il Daap Sau (“Joining Hands”), Huen Sau (“Circling Hands”) e doppi cerchi con il passo. Oltre a questi, impariamo il “Bastone dei quattro cancelli e otto direzioni” e la meditazione.
Nella terza fase, ci concentriamo sul dimenticare tutte le regole e gli standard e applicare il nostro Wing Chun libero da vincoli formali. A questo livello, l’addestramento consiste nell’allenamento delle forme Cham Kiu e Biu Zhi e del pupazzo di legno. Ci alleniamo nel combattimento senza il ponte di contatto, applicando la teoria della linea centrale e “liberando la forza in forma di croce”. Infine, impariamo il Luk Dim Boon Gwan e i doppi coltelli.

𝗨𝘀𝗮𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗶𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝘀𝘁𝗶𝗹𝗲?

Si, ne abbiamo diversi. Per applicare il nostro stile in modo efficace, la coordinazione di tutto il corpo è estremamente importante. Uno dei metodi che usiamo per coltivare questo è il
“Dazuo” (meditazione seduta), che è un grande metodo per sviluppare sia la coordinazione mente corpo che la sincronizzazione “cuore mano”. Dazuo è anche un modo di allenamento Hei Gong. Tuttavia, Hei o Chi è un termine abbastanza astratto che descrive un fenomeno che esiste naturalmente nel nostro corpo. Per questo non c’è bisogno di concentrarsi troppo nell’allenamento di questo (Chi), perché se ci concentriamo semplicemente ad allenarci nel modo corretto, cresce e si sviluppa naturalmente.

𝗤𝘂𝗮𝗹’𝗲̀ 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮 𝘀𝘂𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗶 “𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼” 𝗲𝗱 “𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼” 𝗶𝗻 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹 𝗞𝘂𝗻𝗴 𝗙𝘂?

La divisione tra arti marziali interne e esterne è stat creata dagli studiosi intorno all fine della dinastia Ming/inizio della dinastia Qing. In parole semplici, secondo questi (gli studiosi) le scuole di arti marziali esterne si concentrano sull’attaccare, mentre quelle interne enfatizzano la difesa/ neutralizzazione.
Se noi dobbiamo usare i termini interno e esterno per descrivere un’arte marziale, credo che esterno possa essere usato per descrivere chi combatte senza usare la coordinazione di tutto il corpo e per descrivere gli stili che si concentrano di più sull’uso di tecniche specifiche per difendersi da tecniche specifiche. Tale metodo può essere applicato efficacemente nel combattimento, ma dipende molto dalla forza fisica. Ovviamente, con interno intendiamo l’opposto.
Tuttavia, detto questo, la realtà è abbastanza diversa. Non dobbiamo imporre una distinzione artificiale tra interno ed esterno, dato che, qualunque arte marziale viene praticata, ci muoviamo sempre da usare un grado più basso di coordinazione di tutto il corpo a uno più alto. Se ci concentriamo sulla differenziazione tra interno e esterno e ci alleniamo in uno solo di questi modi specifici, quello che facciamo in realtà è impedire lo sviluppo delle nostre abilità nel Kung Fu.
𝗤𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗶𝗹 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗪𝗶𝗻𝗴 𝗖𝗵𝘂𝗻 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗼𝗴𝗴𝗶?

Lo stato mentale dell’Wing Chun si incentra nel concentrarsi su i problemi chiave e non essere distratti o confusi dal caos. Questa filosofia può essere applicata in molti modi. Da un punto di vista fisico, allenare l’Wing Chun può aiutare a sviluppare l’abilità di reagire velocemente in situazioni di emergenza – da un punto di vista mentale, le teorie dell’Wing Chun posso essere applicate per trattare ogni tipo di problema nella vita personale o professionale.

𝗤𝘂𝗮𝗹𝗲’𝗲̀ 𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗼𝗽𝗶𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝘂𝗴𝗹𝗶 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗶 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗿𝗲𝘀𝗼 𝗶𝗹 𝗪𝗶𝗻𝗴 𝗖𝗵𝘂𝗻 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲?

È una spada a doppio taglio. Da un lato questa attenzione sta attirando molte persone al Wing Chun che è certamente una gran cosa, ma dall’altra parte è un problema: il Wing Chun conosciuto dalle masse non è più il Wing Chun originale. Nel passato, le arti marziali non erano insegnate su larga scala, principalmente perché dovevano essere fatti compromessi e non era possibile mantiene un alto livello di allenamento e istruzione.
Possiamo vedere cosa è successo con il Taijiquan. In origine era uno stile di combattimento molto efficace, che non consisteva in molti movimenti e condivideva alcune teorie con il Wing Chun. Ma negli anni è diventato famoso ed è stato modificato per essere insegnato alle masse, e probabilmente ci sono milioni di praticanti (senza contare le competizioni) ma ha perso la sua essenza originale, non è più il Taijiquan originale.
Cosi se da un lato credo che dovremmo seguire la tendenza e rendere il Wing Chun più popolare, credo anche che sia estremamente importante preservarlo e trasmetterlo in modo tradizionale.

𝗣𝗲𝗻𝘀𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗪𝗶𝗻𝗴 𝗖𝗵𝘂𝗻 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗺𝘂𝗼𝗶𝗮?

Il mio punto di vista è che al giorno d’oggi ci sono tre tipi di persone che vogliono imparare il Wing Chun, quelle che sono soddisfatte semplicemente dall’aver imparato il curriculum, quelle che sono interessante solamente ad allenare il sistema per sviluppare qualche livello di abilità combattive e quelli che davvero desiderano raffinare le proprie abilità per padroneggiare davvero lo stile e trasmettere il sistema completo e tradizionale. La maggiorate dei praticanti oggi cade nella prima categoria, quindi sembra davvero che ci sia un rischio di estinzione per il Wing Chun. Fortunatamente, ci sono ancora un po’ di entusiasti in giro, come me stesso e i miei studenti senior (che si sono allenati tutti per più di 20 anni e sono Sifu loro stessi) che trasmettono ancora (lo stile) in modo tradizionale alle persone che sono interessante a prendere il testimone (mantello). Per questo penso che l’arte tradizionale verrà tenuta viva nel futuro, qualunque cosa succeda, da almeno alcune (poche) persone davvero dedicate.

𝗛𝗮𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗪𝗶𝗻𝗴 𝗖𝗵𝘂𝗻?

Penso che sia importante imparare nel modo corretto, la prima cosa è imparare che tipo di Kung Fu è il Wing Chun. Successivamente si deve capire le specialità del Wing Chun, e infine, ovviamente, è estremamente importante trovare un buon Sifu.

𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝘃𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗲, 𝗰’𝗲̀ 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗼𝗿𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝗻𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗼 𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗶𝘀𝘁𝗮?

Il piacere è stato mio. Vorrei concludere questa intervista dicendo che come praticanti di
Kung Fu non dovremmo mai essere soddisfatti delle nostre capacità o pensare di essere i migliori. Se evitiamo o ci rifiutiamo di interagire con gli altri con un atteggiamento di chiusura verso l’apprendimento, diventiamo facilmente conservatori e compiacenti e non ci renderemo mai conto delle nostre inadeguatezze e, come conseguenza, non miglioreremo nè perfezioneremo mai le nostre abilità. Per questo, cerco sempre lo scambio e di “toccare le mani” con i praticanti di ogni tipo di arti marziali. In questo modo, dato che questi praticanti non rispettano le nostre regole, saremo davvero in grado di testare e mettere alla prova le nostre abilità nel Wing Chun e migliorare e acquisire esperienza nell’applicazione della nostra arte. Continuare a imparare, continuare a crescere.